Che ruolo ha l’alimentazione nella diffusione e soluzione del problema dell’infezione da candida?
E’ l’argomento che tratteremo assieme oggi!
Ma prima, qualche premessa:
1. L’alimentazione non è la causa della candida intestinale, tantomeno ne è la cura.
Proviamo a usare una metafora: immaginatevi un incendio già avviato.
Da una parte avete acqua per spegnerlo, dall’altro legna per alimentarlo.
La dieta è sia acqua che legna: a seconda di come vi nutrite potete modulare l’andamento dell’infezione da Candida, migliorandola o peggiorandola.
Alcuni alimenti favoriranno il proliferare della candida.
Altri le renderanno la vita più difficile. In ogni caso, all’alimentazione terapeutica vanno abbinati trattamenti e terapie specifiche prescritte dalla ginecologa.
2. In questo articolo ci concentreremo sulla candida intestinale e su come l’alimentazione la influenza.
Visto che la correlazione tra candida intestinale e vaginale è molto stretta (lo abbiamo visto qui), i consigli sono da ritenersi validi anche per quante soffrono di vulvo-vaginiti da candidosi.
Cause scatenanti dell’infezione da candida intestinale
Esattamente come per l’infezione da candida vaginale, anche quella intestinale si trova già “in loco” in forma innocua e asintomatica: alcuni eventi possono scatenarne la diffusione e la trasformazione nella forma virulenta.
Ovviamente, a differenza della candida vaginale, qui i fattori scatenanti sono quasi endogeni, cioé interni al corpo e al suo equilibrio:
- Antibiotici: riducono il numero di batteri “buoni” che tengono sotto controllo la Candida
- Sostanze chimiche e metalli tossici: i metalli tossici come il mercurio e le sostanze chimiche (aspartame, MSG) riducono la flora batterica intestinale e alterano la risposta immunitaria
- Immunodeficienza: ogni condizione che indebolisce il sistema immunitario permette alla Candida di proliferare
- Malattie genetiche e autoimmuni: emocromatosi e morbo celiaco possono indurre una crescita di Candida
- Squilibri ormonali: l’equilibrio ormonale è fondamentale per supportare un buon equilibrio della flora batterica intestinale. Gli squilibri possono essere causati da: gravidanza, pillola anticoncezionale, problemi della tiroide, squilibri degli ormoni sessuali ( estrogeno-dominanza, premenopausa, PCOS).
- Farmaci: ormoni steroidei, immunosoppressori, antinfiammatori, inibitori di pompa o antiacidi usati per lungi periodi
- Stress: l’eccesso di cortisolo abbassa le difese immunitarie
- Infezioni batteriche o virali: il sistema immunitario tende a sbilanciarsi verso il TH1 e diventa meno responsivo verso lieviti e parassiti
- Parassiti intestinali: riducono la flora intestinale benefica
- Alimentazione scorretta: una dieta ricca in carboidrati, zuccheri e lieviti può indurre la sovracrescita di Candida e produrre maggiore fermentazione
- Diabete o iperglicemia cronica
- Deficit di Vitamina D: la vit D ha un potente effetto micostatico e immunomodulatore
- Stipsi cronica: favorisce la disbiosi
- Diarrea cronica: può depauperare l’intestino dei Bifidi batteri
- Alcol: aumenta il carico tossico a livello epatico e uccide la flora batterica eubiotica
Vi mostro questo (lungo) elenco di cause non per spaventarvi ma per sottolineare quante condizioni apparentemente “banali” concorrano all’esacerbarsi di un’infezione da candida! Ricordate che non è mai un singolo fattore ad essere causativo, ma la somma di più cause.
Come va trattata la candida?
La candida va tratta in modo multifattoriale e funzionale. Ciò significa che è importante individuare la causa scatenante e trattarla sotto diversi punti di vista.
Ad esempio, se dipende dalla digestione, è necessario migliorare la digestione supportando l’acidità gastrica e gli enzimi digestivi.
Se è stata causata da un abbassamento del sistema immunitario va potenziato, riequilibrando il microbiota intestinale.
Se invece è un problema di stress, uno stile di vita attivo potrà aiutare a gestirlo.
Mentre se viene da un’alimentazione scorretta, è su quello che dobbiamo agire.
Vediamo come.
L’alimentazione terapeutica per l’infezione da Candida
Non si tratta di un normale piano alimentare, bensì di un protocollo specifico strutturato in tre fasi:
1. STARVE, REMOVE and REDUCE
Consiste nell’ “affamare” la candida rimuovendo i cibi che la alimentano.
In questa fase è importante ridurre l’esposizione a tossine ambientali (prodotti chimici e metalli pesanti) e gli stili di vita infiammatori (stress, carenza di sonno e riposo, eccesso di alcol, sedentarietà).
2. KILL and ELIMINATE
L’obiettivo è quello di “uccidere” il lievito con integratori e/o farmaci che distruggono le pareti cellulari e il biofilm che lo rivestono e che lo rendo particolarmente resistente. Questo viene fatto grazie ad erbe, enzimi e acido caprilico.
Parallelamente, serve eliminare i prodotti di scarto con chelanti e pratiche depurative.
3. RESTORE
Dopo le prime due fasi è il momento di ripristinare il giusto equilibrio del microbioma intestinale. Lo si fa con probiotici ed erbe che tengono il lievito sotto controllo e contemporaneamente ripristinano la completa impermeabilità intestinale evitando ulteriori traslocazioni in vagina o nel corpo.
Entriamo più nello specifico.
Fase 1: Starve, remove and reduce
La dieta da seguire è a basso contenuto di carboidrati – attenzione, ho detto low carbs, NON chetogenica!
NOTA PER I PROFESSIONISTI: La candida è una cellula eucariota e in quanto eucariota è in grado di utilizzare i corpi chetonici quindi una dieta completamente priva di carboidrati non funziona.
Abbiamo detto che stiamo cercando di affamare la candida, eliminando ciò che in genere la alimenta.
Ecco una lista degli alimenti che dobbiamo evitare:
Quindi, cosa posso mangiare in questa fase?
- Si possono consumare tutte le verdure (tranne quelle che contengono carboidrati complessi – come patate, pastinaca, mais), fonti proteiche con preferenza verso la carne da allevamenti estensivi e pesce azzurro di piccola taglia, riso (meglio basmati o jasmine).
- Come bevanda, è bene preferire acqua in bottiglia di vetro.
- Se si sentisse la necessità di dolcificare, l’unico dolcificante ammesso è la stevia.
- Con moderazione, si possono consumare anche piccole quantità di grano, yogurt, uova (cotte, in quanto da crude contengono una sostanza che limita l’assorbimento della biotina intestinale) e frutta secca (da consumare previa tostatura per annientare eventuali muffe presenti).
- La frutta è permessa, ma nella fase più stretta della dieta sarebbe meglio limitarla a qualche pezzetto al giorno. Quella meno zuccherina, come agrumi, mele verdi, frutti di bosco, è da preferire.
All’alimentazione si accompagnano modifiche sostanziali dello stile di vita che riguardano la riduzione dell’esposizione alle tossine ambientali (da carne da allevamenti intensivi, pesticidi di frutta e verdura, cibi in lattina o plastica) e delle abitudini che si rivelano infiammatorie (consumo di alcol, igiene del sonno e gestione dello stress).
Fase 2: Kill and eliminate
In questa fase si continua con l’alimentazione appena presentata, con qualche concessione in più e soprattutto introducendo piante medicinali, erbe con proprietà antimicrobiche e pratiche che “uccidono” la Candida.
Qualche esempio?
Cannella
Uno studio ha dimostrato che l’olio di cannella e l’olio d’oliva hanno una marcata attività antimicrobica contro il ceppo di C. albicans resistente ad un noto farmaco antifungino. Hanno anche effetti benefici sulla salute, comprese proprietà antiossidanti e antinfiammatorie… e senza effetti collaterali sistemici!
Berberina
Rende permeabile la membrana cellulare e può quindi indurre vulnerabilità o addirittura morte cellulare.
Acido caprico e acido caprilico
L’acido caprico e l’acido caprilico sono componenti dell’olio di cocco. Sono acidi grassi a catena corta derivati dal cocco che promuovono la demolizione delle pareti cellulari del lievito e inibiscono i fattori di virulenza della Candida albicans.
E ancora, altre piante con proprietà antimicotiche e antibatteriche:
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Oli essenziali di timo, origano e basilico
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Estratto di semi di pompelmo
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Allicina
Tutte queste sostanze lavorano in sinergia per rendere vulnerabile la membrana cellulare della Candida, in modo che sia più esposta all’effetto della terapia farmacologica – che risulterà quindi più efficace.
Allo stesso tempo è utile sottoporsi a pratiche che stimolino la detossificazione del fegato e la depurazione del corpo.
- Il carbone attivo (utilizzato per impedire l’assorbimento di sostanze tossiche dal tratto gastrointestinale) servirà per la decontaminazione secondaria, interrompendo la potenziale circolazione del lievito nel fegato / intestino.
- Bagni con sali di Epsom, sauna a infrarossi e spazzolatura a secco stimolano la circolazione e il sistema linfatico a lavorare in modo efficiente e disfarsi delle tossine accumulate nella matrice extra-cellulare.
Fase 3. Restore
Quando finalmente si riesce ad interrompe la sovracrescita della Candida, il passo successivo è “ricostituire” un nuovo microbiota più ricco a livello quantitativo e qualitativo per impedire al fungo di riprendere il sopravvento ed evitare le fastidiose recidive di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente.
Anche se siamo abituate a sentir parlare di Candida principalmente nel contesto ginecologico, il suo impatto sull’intestino può essere devastante: la Candida distrugge il rivestimento delle pareti intestinale e le rende permeabili (tecnicamente si parla di leaky gut, intestino permeabile). In un intestino permeabile si creano dei microscopici fori nella mucosa intestinale che permettono l’ingresso di tossine, particelle di cibo indigerite e batteri nel circolo sanguigno e portano a sviluppare sensibilità multiple al cibo, dermatiti, problemi digestivi, etc.
Di conseguenza, una volta che abbiamo sotto controllo la popolazione di Candida, dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare l’integrità del rivestimento intestinale.
Come ripristinare la salute dell’intestino?
A livello alimentare e di integrazione le strategie sono tanto semplici quanto raffinate:
Supporto della mucosa intestinale
Con l’integrazione di Saccharomyces Boulardi, vitamine A e D.
Probiotici
Sono microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo. Si trovano negli integratori ma anche all’interno dei prodotti fermentati: verdure latto-fermentate, kefir, sauerkraut, kimchi, aceto biodinamico di mele…
Prebiotici
Sono molecole prebiotiche in grado di promuovere lo sviluppo di gruppi batterici utili all’uomo. In pratica i prebiotici non sono altro che nutrimento per i probiotici! Quelli più utili sono gli oligosaccaridi del latte umano, che riescono a resistere all’attacco degli enzimi e a raggiungere il colon, dove promuovono la crescita di bifidobatteri, le specie predominanti nel microbiota dei neonati allattati al seno. Si trovano come integratori (HMO) o all’interno dei tuberi: patate, batate, rape, carote, pastinaca, topinambur…
Amido resistente
E’ un tipo di amico che non viene digerito dall’apparato digerente, arriva intatto nell’intestino come fibra solubile e diventa cibo per i batteri intestinali.
Varietà dei vegetali
E’ stato dimostrato che più la nostra dieta comprende vegetali diversi, più il nostro microbiota sarà in salute, ricevendo sempre vitamine, minerali e nutrienti diversi.
L’eradicazione dell’infezione da Candida è un lavoro da professioniste/i.
Uso il plurale per sottolineare la necessità di un lavoro in team tra ginecolog* e dietista/nutrizionista!
Se avete provato per anni di liberarvi della candida, potrebbe essere un’idea quella di portare all’interno dell’equazione anche un professionista della nutrizione specializzato!
Nel frattempo, spero che l’articolo vi abbia dato degli spunti utili su cui riflettere.
Torneremo a pubblicare a settembre, buone vacanze!