Candida vaginale

Candida dizionario lievito

L’estate vede un aumento dei casi di candida vaginale, ma attenzione! La colpa non è del costume bagnato!
Quello della candida è un argomento complicato, non solo perché l’infezione ha una patogenesi ancora poco chiara, ma anche perché i fattori in gioco sono moltissimi!

L’infezione da candida, inoltre, ha la brutta abitudine di tornare spesso (si parla di candidosi recidivante)! Ogni volta che se ne tenta l’eradicazione con un antifungino, ma che la terapia usata non ha successo, si aumenta la probabilità che l’infezione successiva sia da un ceppo più resistente e aggressivo di quello che si è tentato di combattere.

Nell’articolo di oggi cercherò di descrivere e spiegare nel modo più semplice possibile:

  • Che cosa è la candida;
  • Quali sono i fattori di rischio;
  • Se esiste davvero una “predisposizione” che porta ad avere infezioni ricorrenti.

Sarà quindi un articolo teorico: se vi interessano le soluzioni alimentari per la terapia della candida, potete leggere: L’alimentazione terapeutica per l’infezione da Candida.


Che cosa è la candida?

La candida rappresenta l’infezione da lievito più diffusa al mondo; interessante è notare che la candidosi non è causata da un agente batterico né virale: parliamo, infatti, di un fungo.candida lievito microscopio

Delle più di 150 specie di Candida di cui solo 15 patogene opportuniste, la C. albicans è responsabile di circa il 70-80% di tutte le infezioni da candida.

Nello specifico la C. albicans si distingue dalle altre specie per le capacità di adattamento: riesce ad aderire facilmente alle cellule della pelle e delle mucose e ha la tendenza a diventare patogena e resistente ai farmaci antifungini.

Come si contrae?

Questo è un punto importante da chiarire.

La candida colonizza l’80% della popolazione sana a livello di pelle e mucose (vaginale, orale, gastrointestinale, rettale), dove viene tenuta “sotto controllo” dall’azione combinata di flora batterica intestinale e risposta immunitaria, che ne impediscono la proliferazione eccessiva. Quindi, di fatto, 8 persone su 10 convivono pacificamente con la candida, senza accusare alcun sintomo.

Si trova nel corpo o sulla pelle come spora di forma tondeggiante fino a quando non si fa più virulenta e si trasforma in ifa, un organismo multicellulare dall’aspetto filamentoso, capace di penetrare nel rivestimento epiteliale grazie all’azione di tossine ed enzimi secreti dalla candida stessa.

Chiarito questo, è bene specificare quali sono le vie di trasmissione dell’infezione:contatto pareti dell'intestino e della vagina

  1. Il caso più diffuso è quello dell’autoinfezione, specie dalla riserva intestinale. Può esserci una contaminazione della zona vulvare da residui fecali, oppure la Candida può migrare all’interno e attraverso le cellule della mucosa intestinale fino alla vagina (vi ricordo che le pareti dell’intestino e della vagina all’interno del corpo sono in contatto!), specie in caso di infiammazioni del colon (colite, stipsi).
    L’intestino è una delle principali fonti di colonizzazione della Candida in vagina!
  2. Sessuale: con partner maschili (spesso asintomatici) o femminili. Vale anche per i sex toys.
  3. Materno-fetale: durante il parto per via vaginale o durante l’allattamento.
  4. Per contatto: utilizzo di bagni o asciugamani contaminati.
  5. Ospedaliera: può capitare che pazienti immunocompromesse contraggano l’infezione dagli operatori sanitari, dalle strutture o da dispositivi invasivi (cateteri).

Quindi abbiamo capito, la Candida è (già) presente sulla pelle e le mucoseil problema sorge quando flora intestinale e sistema immunitario non riescono a contenerne la diffusione.

Ma concentriamoci sul motivo per cui probabilmente siete finite qui: la candida vaginale.


Candida vaginale

La vulvovaginite da Candida si verifica quando le ife della Candida penetrano nel rivestimento mucoso della vagina, causando una risposta infiammatoria. Rappresenta 1/3 dei casi di vulvo vaginite nelle donne in età fertile.

Come detto sopra la candida fa parte della normale flora di molte donne ed è spesso asintomatica.
Pertanto, la vulvovaginite candidale richiede SIA la presenza di candida nella vagina/vulva, SIA i sintomi dell’infiammazione.

La candidosi vulvovaginale è una malattia multifattoriale: sono necessari trigger dall’ospite, dall’agente patogeno e dall’ambiente vaginale per determinare l’insorgenza dell’infezione sintomatica.

Come si manifesta?

La vulvo-vaginite da candida è causata da un’infiammazione dell’epitelio vaginale e vulvare e porta generalmente secrezione, dolore e difficoltà alla minzione, prurito e bruciore vaginale, dolore durante la penetrazione o gonfiore vulvare.

I segni sono quelli dell’infezione micotica:bruciore intimo

  • Presenza di perdite di aspetto biancastro (a grumi come il latte cagliato o ricotta) non maleodoranti, come chiazze biancastre aderenti alla mucosa vaginale e cervicale;
  • Presenza di microerosioni della mucosa che facilitano l’attività di cellule pro-infiammatorie (mastociti) liberate a seguito dell’infiammazione e portano a sviluppare vestibolite vulvare;
  • Sostanziale mantenimento del pH vaginale (3.5-4.5);
  • Iperattività dei muscoli elevatori dell’ano in risposta al dolore provocato dalle microerosioni di cui sopra. L’iperattività del muscolo elevatore stimola a sua volta l’iperattività dei mastociti: è un circolo vizioso!

Può esserci una predisposizione?

Parlare di predisposizione non è corretto, tuttavia esistono dei “fattori predisponenti” in grado di alterare l’equilibrio che contrasta la proliferazione della candida e la sua trasformazione nella forma virulenta.

Vediamoli uno alla volta.

Diabete e gravidanza

La candida si sviluppa bene in ambiente acido che è quello fisiologico di vagina sana (3,5-4,5) ed ancora meglio in presenza di glicogeno (presente nel muco vaginale), che abbonda in gravidanza e nei soggetti diabetici non opportunamente compensati.

Periodo mestruale e pre-mestruale

Nel periodo mestruale il pH vaginale diventa basico (il sangue ha un pH compreso tra 7.34 e 7.45), mentre nel periodo pre-ovulatorio il pH è acido, per ritornare basico nel periodo ovulatorio a causa dell’abbondante muco cervicale il cui pH è 8. Le alterazioni del pH vaginale durante le diverse fasi del ciclo, sommate all’azione degli estrogeni, fanno sì che i giorni a cavallo del flusso vero e proprio siano quelli esposti a maggiore rischio.

Iperestrogenismo

Gli estrogeni aumentano il glicogeno vaginale, favoriscono l’adesione del micete alle cellule epiteliali della vagina e la trasformazione della candida da spora a ifa.

Disbiosi intestinali

In caso di patologia intestinale (Morbo di Crohn o colon irritabile), o dopo l’assunzione di antibiotici, parte della flora intestinale è distrutta e la produzione di biotina diminuisce. La biotina è un potente inibitore della trasformazione virulenta della candida.

Stati di debilitazione e immunodepressione, terapia corticosteroidea

L’abbassamento delle difese immunitarie provoca un aumento del tasso di colonizzazione di Candida.


Cosa vuol dire candidosi recidivante?

Si parla di candidosi vulvo-vaginale ricorrente o recidivante quando viene diagnosticata in seguito a 4 o più episodi all’anno. Interessa circa il 5-15% delle donne in età fertile e rappresenta, nell’ambito delle infezioni vulvo-vaginali, un problema emergente e di difficile soluzione poiché ha bisogno di una terapia lunga ed articolata fatta di antimicotici, antinfiammatori e probiotici, a cui si aggiungono cambiamenti sostanziali dello stile alimentare e di vita.

Perché non passa?

Le teorie sono diverse ed è praticamente impossibile mettere a fuoco di volta in volta quale di queste stia alla base di un nuovo episodio di candida.
Possiamo raggrupparle in due macro-insiemi:

Teoria della persistenza

donna dolore pelvico fioriSecondo questa linea di pensiero, la candida non torna davvero… semplicemente non se va!
Rimane nei tessuti in uno stato latente, per poi approfittare di uno dei fattori predisponenti elencati sopra (gravidanza, periodo mestruale, influenza intestinale, antibiotici) per proliferare nuovamente. Potrebbe dipendere da una resistenza ai farmaci che li rende quindi inefficaci o dalla non completa eradicazione, dalla quale scaturisce una specie di serbatoio vaginale.

Altra possibile spiegazione è quella degli stimoli infiammatori cronici: l’attivazione prolungata delle cellule pro-infiammatorie (mastociti) produce un’attivazione continua e recidivante delle infezioni vaginali resistenti a tutte le terapie antibiotiche seppure mirate.

Questo è un meccanismo comune in tutte le patologie pelviche caratterizzate da dolore cronico (sindrome della vescica dolorosa, vestibulite vulvare/vulvodinia, endometriosi, colon irritabile).

Teoria della reinfezione

In questo caso l’infezione viene risolta… per poi essere contratta di nuovo a causa di:salute intestinale

  • Disbiosi intestinale: l’intestino è una fonte di contagio cronica e interna dove, a causa del deficit di biotina e/o della riduzione della flora fisiologica (dopo terapia antibiotica o influenza intestinale) la Candida riesce a trasformarsi dalla forma innocua a quella patogena.
  • Effetto ping pong con il/la partner: la trasmissione sessuale ripetuta da partner non trattat*. L’incidenza della trasmissione sessuale è però solo del 20%.
  • Ceppi esterni all’organismo da contatto con superfici/prodotti contaminati.

L’aumento del tasso di infezioni e della resistenza ai tradizionali farmaci antimicotici hanno portato alla necessità di controllare le infezioni da Candida attraverso la diagnosi precoce e soprattutto la prevenzione della candidosi.

E’ proprio in quest’ottica che si inserisce l’alimentazione come fattore coadiuvante in grado di agire sulla salute dell’intestino, che (ormai lo avrete capito) ha un ruolo più che centrale sia sulla diffusione dell’infezione che nella sua risoluzione!