Culinary medicine pt 1. Alimenti che vanno a braccetto.

Sapete cos’è la medicina culinaria? Si tratta di una disciplina che unisce l’arte della cucina alle basi scientifiche della medicina.

Un articolo del Dott. John La Puma (autore di The Big Book of Culinary Medicine) per l’American Journal of Lifestyle Medicine individua 10 consigli pratici per trattare gli alimenti in modo da aumentarne al massimo le proprietà: magari sono cose che, come professionisti, già conoscete… ma un ripasso non fa mai male!

[Dove vedete il corsivo sono mie aggiunte.]

1. Mescolate verdure a foglia verde e avocado per aumentare di 7 volte l’assorbimento della luteina (rispetto allo stesso piatto senza avocado)
→ Siamo italiani: possiamo tranquillamente sostituire l’avocado con del buon olio extravergine!
2. Unite olio extravergine e pomodori (o meglio ancora, concentrato di pomodoro) per migliorare l’assorbimento del licopene. Il concentrato di pomodoro, a parità di grammi, contiene 10 volte più licopene ma solo il 25% viene assorbito senza una fonte di grassi!
→ Il licopene è un antiossidante fondamentale nella prevenzione del tumore alla prostata.
3. Aggiungete 2 cucchiai di aceto ad un pasto ad alto contenuto di carboidrati per ridurre il picco di glicemia, insulina e trigliceridi del 20% in un’ora.
→ Questo consiglio è stato approfondito nella mia lezione dell’Academy!
4. Mangiate 11 noci prima o durante il consumo di carni lavorate e piatti a base di formaggio per contrastare l’irrigidimento dell’arteria brachiale, grazie all’arginina delle noci e alla sua conversione in ossido nitrico intravascolare.
→ Leggete i riferimenti del full text, sono ricchi di spunti di approfondimento! Ovviamente attenzione alle ‘undici’ noci se il paziente è sovrappeso…
5. Per esaltare il sapore, unite verdure dello stesso colore nel piatto. Alcune combinazioni potrebbero essere: zucca e peperoni gialli, una ratatouille di peperoni rossi e pomodori, una frittata con erbe verdi diverse.
→ L’effetto accumulo degli antiossidanti da verdura di colore diverso è maggiore rispetto alla somma dei singoli!
6. Consumate piatti ricci di curcuma con un pizzico di pepe e qualche goccia di grassi buoni per incrementare la biodisponibilità dei curcuminoidi: il pepe nero ne inibisce il metabolismo da parte del fegato, il grasso fa in modo che la curcumina venga assorbita in modo corretto.
→ Se volete dare la curcuma come integratore ma la dieta del vostro paziente richiede l’esclusione di pepe, ricordate che i supplementi di ultima formulazione rendono biodisponibile la curcuma solo grazie ai turmeroni!
7. Lasciate l’anguria fuori dal frigo: avrà 40 volte più licopene e 139 volte più betacarotene di un’anguria refrigerata, poichè l’assorbimento dei carotenoidi dipende anche dalla temperatura.
→ Da ricordare vista la bella stagione imminente!
8. Favorite il calo nella formazione di ammine eterocicliche (HCA) del 77% marinando i vostri burger (animali) con del rosmarino: l’antiossidante rosamarinico e gli acidi carnosici e il carnosolo di questa erba aromatica potrebbero inibire la produzione di HCA.
→ Anche questo, utile consiglio per le grigliate estive!
9. Dopo averlo tagliato, lasciate riposare l’aglio per 10 minuti prima di cucinarlo, questo permette ai livelli di allicina e di tiosulfinati al suo interno di aumentare per sfruttare al massimo i suoi benefici antiaggreganti.
→ Meglio ancora se lo schiacciate con il coltello di piatto prima di farlo riposare.
10. Aggiungere un po’ di brassicacee crude (es. broccoli, cavolfiore, cavolo kale e crescione) ad un piatto di brassicacee cotte o precedentemente congelate per riattivare gli effetti detossificanti del sulforafano.
→ Ricordiamo che il sulforafano è un importante antitumorale per patologie oncologiche femminili.

Il pezzo contiene altre tips utili sulla scelta di frutta e verdura e sull’uso delle piante edibili che condividerò prima del fine settimana.

L’articolo è una conferma al fatto che per alimentarsi nella maniera corretta è necessario prestare attenzione non solo alla varietà e alla qualità degli ingredienti, ma anche alla loro corretta lavorazione!

Trovate l’articolo qui:
Culinary Medicine and Nature: Foods That Work Together