Culinary medicine pt 2.

Come promesso eccomi con la seconda parte dell’articolo sulla medicina culinaria!

Il Dott. La Puma non si è limitato solamente alle combinazioni di alimenti ma ha esplorato tutti i fattori che incidono sulle qualità degli alimenti.
Qualche esempio?

1. Giardino e l’orto
E’ provato che il giardinaggio abbia un effetto positivo sulla salute delle persone, ma anche le piante hanno tra di loro un effetto sinergico e benefico! La consociazione di diverse colture (ovvero la coltivazione contemporanea di piante di specie diversa sullo stesso appezzamento di terreno) favorisce la crescita, protegge dai parassiti e aumenta il raccolto. Un prodotto cresciuto in questo modo sarà più fresco, avrà un sapore migliore e richiederà una minima cottura – che dal punto di vista della medicina culinaria è il modo migliore per conservare i nutrienti (come quelli dei peperoni, particolarmente suscettibili alle temperature).
Se voleste provare l’esperienza del giardinaggio in appartamento, sappiate che i ravanelli crescono bene anche in vasi di piccole dimensioni e sono ottimi in accompagnamento all’hummus!

2. Spesa
L’ideale è sempre comprare da produttori locali che non utilizzano pesticidi ma, come dice il Dott. La Puma, non tutti i produttori coltivano nella maniera ottimale e non tutti in consumatori acquistano in maniera ottimale. Il mercato tende a preferire il prodotto “bello” esteticamente, dimenticando che per fare la spesa si dovrebbero usare tutti e 5 i sensi. E’ utile sfruttare il tatto per capire la consistenza di un frutto (in genere dovrebbe essere soda ma non dura come una roccia), o annusarne il profumo.
Tuttavita esistono delle eccezioni, una su tutte l’avocado! Non ne capirete mai il punto di maturazione dal profumo, ogni qualità ha una colorazione diversa nella buccia, sono maturi quando hanno un peso specifico alto rispetto alla dimensione e cedono leggermente.
Spesso i prodotti vengono resi più uniformi per rendere spedizione e stoccaggio più facili, a scapito del gusto. I pomodori e le banane vengono raccolti acerbi perchè non si danneggino nel trasporto e poi “soffiati” di etilene (che ne favorisce la maturazione) una volta arrivati a destinazione.
Cercate i brutti anatroccoli, gli outsider di frutta e verdura: forme strane, dimensioni fuori dagli standard e tanto colore. C’è una ragione per farlo! La xenormesi, una teoria che ipotizza che le piante che hanno subito qualche stress siano più ricche di polifenoli, naturalmente l’aver combatutto contro qualche agente esterno le avrà rese bruttine… “Do not buy pretty” scrive il Dott. La Puma!

3. Erbe edibili
I fiori delle piante vengono poco considerati come parte edibile eppure sono ricchissimi di flavonoli, antociani e molte altre vitamine e minerali (ad eccezione dei fiori di pomodoro, patata, melanzane e peperoni).
Quali fiori? Tutti quelli della famiglia delle Liliacee (porri, erba cipollina, cipolla, scalogno, aglio e aglio orsino). Tutti i fiori delle Brassicacee, della lattuga e delle erbe come rucola, basilico, camomilla e altre tre dozzine sono commestibili.
I fiori della borragine sanno di cetriolo! I fiori del nasturzio sono tra i più studiati, oltre ad essere bellissimi, si possono consumare sia i germogli che i fiori della pianta, hanno un sapore quasi pepato ed effetti antimicrobici, antifungini e espettoranti (favoriscono la rimozione del muco).
Attenzione: MAI consumare erbe raccolte al di fuori del proprio giardino, non se ne conosce l’origine e l’eventuale trattamento con agenti chimici.

4. Ambiente in ufficio
Secondo un programma sperimentale di 4 settimane promosso dal Dott. La Puma sembra che l’abitudine di tenere in ufficio piante note per depurare l’aria e quella di consumare erbe e spezie antinfiammatorie abbiano migliorato di molto i livelli di stress dei partecipanti al test.

Ovviamente sappiamo solo una briciola di come natura e cibo possano funzionare da medicina per il corpo, ma gli studi in questo senso stanno aumentando e siamo sulla buona strada per trovare altri modi in cui aiutare i pazienti attraverso questi strumenti.

Qui l’articolo del Dott. La Puma:
Culinary Medicine and Nature: Foods That Work Together