Nell’articolo di oggi (estratto dell’eBook A tavola con l’endometriosi) parliamo di endometriosi e sindrome dell’intestino irritabile.
Endometriosi e intestino
Non è un segreto che l’endometriosi si accompagni a sintomi che riguardano la salute dell’intestino.
Una review del 2021 (PMID: 32949284) ha confermato questa correlazione con dati che parlano chiaro: le donne che soffrono di endometriosi hanno un rischio due volte maggiore di sviluppare la Sindrome da Colon Irritabile (IBS), rispetto alle donne che non ne soffrono.
Tra le due condizioni sembra esserci un legame: si sospetta una correlazione fisiopatologica tra le due condizioni, che genera un fenomeno di promozione reciproca.
In particolare, si è visto che entrambe le patologie condividono la presenza di uno stato infiammatorio cronico di basso grado (low grade inflamation) alla base della persistenza della malattia, che si manifesta in dolore addominale cronico. Non va dimenticato che molte donne con endometriosi presentano aderenze proprio a livello intestinale, e ciò potrebbe consolidare il presentarsi di sintomi intestinali anche importanti.
Alcune della cause individuate (PMID: 29396128) riguardano meccanismi comuni, come l’attivazione della linea dei mastociti, l’infiammazione neuronale, la disbiosi e la permeabilità intestinale compromessa.
La fibra?
E’ qui che sorge il problema: la fibra diventa un elemento davvero problematico.
Una condizione di estrogeno-dominanza, come quella dell’endometriosi, può beneficiare di una buona dose di fibra: promuove l’escrezione dei metaboliti (cioè “gli scarti”) degli estrogeni a livello intestinale, stimolando il transito e chelando i metaboliti. Tuttavia, quando è presente stitichezza cronica o rallentamento intestinale, gli estrogeni non convergono opportunamente verso l’eliminazione e vengono riassorbiti. La costipazione in caso di endometriosi non è più una problematica limitata all’intestino, ma ha ripercussioni anche sull’assetto ormonale nel suo complesso.
Quando però proprio la fibra crea problemi di gonfiore o irritazione intestinale, bisogna imparare a scegliere le tipologie di alimenti meglio tollerate, limitando quelle che creano sintomi.
I sintomi
Le problematiche che si riscontrano sono:
- Meteorismo
- Dolore addominale con crampi, flatulenza, gonfiore eccessivo (sia a digiuno che dopo i pasti)
- Irregolarità nell’evacuazione (troppo frequente… o troppo poco!)
Esistono delle linee guida alimentari da poter seguire per poter ottenere un miglioramento di questo quadro sintomatologico: i consigli ‘positivi’ (ossia quelli volti a lenire l’infiammazione intestinale) possono essere seguiti sempre, mentre quelli riguardanti i cibi da limitare sono da intendersi in relazione al sintomo stesso.
Molto spesso per le donne con endometriosi l’IBS ha un andamento ciclico, che segue il ciclo mestruale. Se una donna soffre di colon irritabile nei 7-15 giorni prima del ciclo, dovrà limitare gli alimenti fermentanti solo in questo periodo, e non per tutta la durata del ciclo.
NB: I consigli alimentari e comportamentali che state per leggere valgono anche per chi soffre soltanto di intestino irritabile, senza endometriosi!
Lenire l’infiammazione intestinale
Se soffrite di colon irritabile, è matematico che il vostro intestino sia infiammato.
Al di là di qualsiasi provvedimento alimentare specifico, ricordate che un organo infiammato è un organo che va messo a riposo: se avete un ginocchio infiammato, iniziate a correre una maratona o vi astenete dall’attività fisica per qualche giorno…?
Lo stesso discorso vale per l’intestino:
- Cercate di evitare pasti eccessivamente frequenti o abbondanti.
- In alcuni casi può essere indicato un vero e proprio digiuno (o semi-digiuno, o alimentazione liquida): NON un lungo periodo di totale astensione dal cibo! Potrebbe essere sufficiente anticipare la cena e posticipare la colazione, di modo da allungare il naturale digiuno notturno e favorire in questo lasso di tempo i processi rigenerativi del proprio corpo.
NB: qualsiasi sia la modalità di digiuno, è da concordare con il proprio medico e il nutrizionista di fiducia. - Gli alimenti utili sono quelli ricchi di grassi monoinsaturi: olio extravergine di oliva (senza particolari limitazioni di quantità, soprattutto a crudo), avocado, noci di Macadamia.
- Possono venire in vostro aiuto anche tisane lenitive per l’intestino a base di malva e camomilla; attenzione invece a non usare di frequente tisane irritanti e lassative con senna o rabarbaro che, alla lunga, impigriscono l’intestino che perde la capacità di funzionare da solo.
In caso di addome gonfio e dolente, con flatulenza (con e senza dissenteria)
Il problema ha a che fare soprattutto, se non in misura esclusiva, con la componente vegetale dell’alimentazione.
- Le verdure problematiche: Crucifere (broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, cavolo cappuccio…); cipolle; porri; carciofi; lattuga; radicchio.
- La frutta più fermentante: quella con nocciolo (ciliegie, pesche, albicocche, prugne) e quella molto acquosa (anguria e melone).
- I metodi di cottura che accumulano acqua sono da evitare: verdura bollita e stufata, minestroni e passate. Sì a verdura al vapore, al forno, spadellata.
- Cereali: controintuitivamente, sono da preferire quelli brillati, non integrali.
- Legumi: per l’elevata presenza di galattani, i legumi sono controindicati per chi soffre di gonfiore e flatulenza. Trovate tutti i consigli utili sulla cottura in questo post.
- Un’attenzione particolare anche verso i prodotti derivati della soia, soprattutto se molto idratati (tofu, latte e yogurt): la soia è ricca di galattani e molto fermentante. Ho scritto delle nuove evidenze in merito a soia ed endometriosi qualche mese fa.
- Frutta secca: è ricca di antinutrienti e ha una pellicina poco digeribile. Potrebbe essere lesiva durante i periodi di maggior disagio! Sospendete il consumo e preferite quella senza pellicina.
- Latte e derivati: il lattosio, presente in latte e formaggi freschi, è uno zucchero particolarmente fermentescibile che, anche in piccole quantità, può causare borbottii, gonfiore e dissenteria.
In caso di costipazione
Un transito intestinale irregolare a tendenza di stitichezza risente di numerosi fattori, sia alimentari che comportamentali.
- Utilizzate uno sgabello basso su cui poggiare i piedi quando siete sul wc, in modo da mimare il più possibile la posizione accovacciata.
- Cercate di eseguire quotidianamente anche esercizi di rilassamento muscolare, con focus sui visceri: non dimentichiamo che l’intestino è ricoperto da muscoli!
- La sedentarietà è nemica dell’intestino, mentre l’attività fisica quotidiana favorisce la peristalsi intestinale: bastano 30 minuti di camminata tutti i giorni per favorire la motilità.
- Fibra: anche in questo caso, come per il gonfiore, molto spesso è la fibra vegetale che fa la differenza. Può creare costipazione sia quando è presente in eccesso sia quando è in difetto: se state mangiando troppa, o troppo poca, verdura e frutta, vi conviene rivedere le vostre porzioni.
- La frutta cotta è positiva per regolarizzare il transito intestinale (per esempio mela o prugna cotta, prima di colazione).
- Grassi: sono da preferire quelli vischiosi (olio extravergine di oliva, olio di cocco, burro di buona qualità), non quelli della frutta secca.
- Acqua: assicuratevi di bere a sufficienza, perché la disidratazione agisce anche sulle feci, che diventano piccole e dure e che l’intestino riesce a convergere verso l’eliminazione con molta fatica.
- Alcuni alimenti che possono disidratare le feci: riso, patate, carote, frutta secca, tè nero a lunga infusione, formaggi stagionati e, in generale, un consumo di proteine animali al di
sopra del proprio fabbisogno. Utili, invece come vedrete, in caso di dissenteria.
Tutti i consigli contenuti in questo Reel sono validi anche se non si è in vacanza!
In caso di dissenteria
Fenomeni frequenti di dissenteria possono essere dovuti a malassorbimento intestinale o a cattiva tolleranza di specifici alimenti, si dovrebbero quindi indagare con appositi esami.
Una volta esclusi questi, i consigli alimentari possono essere:
- Evitate l’eccesso di fibra: può creare stitichezza (per ‘effetto tappo’), ma in persone predisposte può causare una motilità intestinale troppo rapida.
- Aumentate il consumo di alimenti astringenti: banane, riso, carote lesse e patate (lesse, al vapore o al forno, meglio se insaporite a crudo con prezzemolo o in cottura con rosmarino in rametti).
- Evitare caffè e prodotti contenenti caffeina, è un potente irritante intestinale.
- Valutate il consumo di dolcificanti: tutti gli edulcoranti che finiscono in “-olo” (sorbitolo, xilitolo, mannitolo) veicolano polioli, che possono essere tra le concause di dissenteria
ricorrente. Attenzione a quello che mettete nel vostro caffè, ai dolcificanti in gocce o in pastigliette, alle chewing-gum e alle bevande “zero calorie”.
Tutti i consigli che avete letto si trovano all’interno dell’eBook A tavola con l’endometriosi, che (oltre a una parte teorica molto vasta, che copre i pilastri dell’alimentazione antinfiammatoria applicati ai sintomi specifici della patologia) parla anche di fertilità e di pavimento pelvico.
L’eBook contiene anche un ricettario completo dalla colazione al dessert, elaborato da Alessandra Del Sole, per capire come mettere in pratica nelle ricette i principi spiegati solo come teoria.
Trovo sia uno strumento utile per chi soffre di endometriosi, ma anche per chi soffre di intestino irritabile: un’alimentazione antinfiammatoria che vada ad agire sull‘infiammazione intestinale non può che essere di aiuto.