Gonfiore delle gambe in gravidanza

Donna incinta in posizione di scarico

Sono normali o mi devo preoccupare? Posso fare massaggi per sgonfiarle? Meglio usare creme o gel freddi? Posso ridurre o evitare “capillari rotti” e le vene visibili?

La gravidanza può essere un periodo della vita emozionante ma allo stesso tempo complicato, perché se hai qualche dubbio in tema di salute, trovare risposte e informazioni affidabili è più difficile di quanto ci si aspetta.
L’articolo di oggi è a cura di Silvia Lunardon, fisioterapista specializzata in riabilitazione linfologica e senologica.

Alcune donne, durante la gravidanza, sentono (e vedono) comparire un gonfiore delle caviglie, dei piedi e delle gambe che può aumentare e diventare problematico con il passare dei mesi. In questa fase delicata della vita, però, i dubbi su cosa sia opportuno fare sono tanti e può essere difficile orientarsi e capire come gestire questa situazione.

Gonfiore normale o no? Ma, soprattutto… perché?

Il gonfiore in gravidanza può essere normale (edema gestazionale fisiologico) e dovuto principalmente a tre fattori:

  • Cambiamento dell’equilibrio ormonale (induce la ritenzione di sodio e modifica la resistenza delle strutture venose);
  • Compressione del passaggio delle grandi vene a livello del basso addome (vena iliaca) per la crescita di utero e feto;
  • Generale e frequente riduzione del livello di attività motoria, e di conseguenza anche di un importante aiuto al ritorno venoso.

La cosa importante da ricordare è che questo gonfiore non è per sempre: nella maggior parte dei casi il gonfiore si risolve spontaneamente nelle prime ore o giorni dopo il parto.

E quando il gonfiore non è normale?

Esistono però alcuni rischi per la salute della futura madre e del feto, associati al gonfiore in gravidanza. Vediamo i più frequenti, per poter riconoscere segnali sospetti e rivolgersi al medico precocemente.

  • Preeclampsia: aumento della pressione arteriosa sopra i valori di riferimento (sistolica 140, diastolica 90) e alterazione di alcuni valori legati alla funzionalità renale.
  • Trombosi venosa superficiale o profonda: è la formazione di un trombo (piccola massa solida di materiale cellulare contenuto nel sangue) che può ostruire una vena superficiale (trombosi venosa superficiale) o profonda (trombosi venosa profonda). Può manifestarsi con dolore localizzato, rossore della gamba, calore, aumento del gonfiore della gamba, ingrossamento di una vena superficiale nella zona dolente.
  • Infezione cellulitica: infezione dei tessuti sottocutanei che di manifesta con rossore e macchie cutanee arrossate, calore, possibilità di febbre e malessere.

A questo punto non spaventiamoci, però! Se compaiono questi sintomi o segni sospetti, chiedi consiglio al tuo medico di medicina generale o al ginecologo: sapranno indirizzarti per gestire la cosa nel modo più accurato.

Donna incinta entra in piscina Ho paura di veder peggiorare i miei “capillari rotti”, o che compaiano vene varicose: è inevitabile?

La comparsa di “capillari rotti” nuovi o più estesi e/o di varici venose in gravidanza sembra essere più frequente nelle donne con una fragilità venosa più accentuata. In molti casi, tuttavia, possono comparire piccole zone di telengiectasie idiopatiche (il nome tecnico dei “capillari rotti”) senza che si manifesti, negli anni successivi alla gravidanza, insufficienza venosa cronica.

Cosa fare per migliorare la situazione?

Tornando a noi, cosa può aiutare a ridurre i sintomi legati al gonfiore delle gambe in gravidanza?

Ricorda: prima di adottare grandi cambiamenti o se sai di avere una gravidanza delicata (accorciamento del collo dell’utero, problematiche della placenta o altro), chiedi sempre un parere dell’équipe di ginecologia che ti segue.

Non esiste una ricetta applicabile a tutte queste situazioni, per questo è indispensabile confrontarsi con un* fisioterapista specializzat* e con il proprio medico ginecologo.

Vediamo le cose che si dimostrano utili e applicabili per l’edema gestazionale.

Movimento

Aumentare il livello di attività motoria (camminate, piscina, fitness a corpo libero se seguito da un professionista preparato nell’allenamento in gravidanza…). L’intensità andrà adattata sul proprio livello di fitness e sullo stato di salute.

In acqua

Fare attività in immersione, come ginnastica in acqua o camminate in piscina, può ridurre il volume del gonfiore e i sintomi. Un esempio è camminare in piscina, immersa fino alla vita, in varie direzioni (in avanti, indietro, di lato).

Scarico

Usare le posizioni di scarico più efficaci per aiutare il ritorno venoso (considerato anche il pancione): le gambe sollevate e il decubito sul lato sinistro sono le più adatte. L’ideale è dedicare più momenti durante la giornata allo scarico delle gambe ed evitare, se possibile, di rimanere a lungo in piedi.

Esercizi

Mantenere la mobilità delle gambe, con esercizi semplici: circonduzioni di caviglia, movimenti della caviglia del tipo tacco-punta, piegare ed estendere il ginocchio, muovere quanto possibile l’anca. Possono essere eseguiti da seduta, in piedi o con le gambe in scarico: scegli la tua posizione migliore per il momento della gravidanza in cui ti trovi.

Abbigliamento

Preferire vestiti ampi e morbidi in vita e alle gambe, per non complicare ulteriormente il lavoro del nostro sistema venoso: meglio un abbigliamento che lasci libere da costrizioni le zone della vita, dell’inguine, del ginocchio e delle caviglie.

Calze a compressione graduata

Indossare calze compressive adeguate può essere utile (meglio appena cominciano pesantezza e gonfiore, perché poi può essere più difficile adottarle), anche secondo la stagione a cui si va incontro.

A casa

Automassaggio adattato, anche con creme con principi attivi specifici per il microcircolo (attenzione: non tutte possono essere usate in gravidanza).

Terapie utili

Linfodrenaggio manuale sanitario, cioè fatto da un* fisioterapista: la gravidanza non è una malattia, ma è un momento delicato in cui si mette la mano sulla salute di due soggetti, madre e bambin*. Un* professionista sanitari* ha le conoscenze per monitorare la situazione e riconoscere segnali che possono richiedere l’approfondimento del medico ginecologo.

Nota bene. Il linfodrenaggio manuale sanitario può essere un valido aiuto, ma da solo difficilmente è sufficiente per cambiare i sintomi: sono indispensabili anche gli accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni.

Allora, da dove comincio?Donna incinta esegue automassaggio alle gambe

  1. Ginecolog*
    Innanzitutto, puoi chiedere informazioni al tuo medico ginecologo in occasione del prossimo controllo previsto: valuterà, se opportuno, gli accertamenti o le visite specialistiche utili da fare.
  2. Fisioterapia
    In alternativa, è possibile chiedere supporto a un* fisioterapista esperto in linfologia e problematiche venose. Dopo una valutazione specifica della tua storia clinica e della tua situazione attuale, potrà mettersi in contatto con il/la tu* ginecolog* per discutere dell’approccio più opportuno. Sceglierete insieme le strategie più adatte a te e, se necessario, ti proporrà un percorso di trattamento manuale di supporto: l’obiettivo è quello di alleviare i tuoi sintomi fino a ridosso del parto.
    Se vorrai, qualche tempo dopo la nascita potrai fare una valutazione di controllo per adattare le strategie di prevenzione per la salute venosa alla tua quotidianità dopo la nascita e oltre.

Spero di averti aiutato ad avere informazioni e idee un po’ più chiare sul gonfiore in gravidanza, perché tu ti senta più pronta a interagire con gli specialisti che ti seguono, con maggiore consapevolezza.

Se sei curiosa e vuoi saperne di più sul gonfiore delle gambe, anche al di là della gravidanza? Esiste un webinar in collaborazione con Equilibrio Donna pensato apposta per questo.

Non hai mai sentito parlare di fisioterapia linfologica e senologica?
Vieni a trovarmi su Instagram @fisio_lymphology o su Facebook @Silvia Lunardon Fisioterapista.

Fonti e risorse
  • Smyth RMD, Aflaifel N, Bamigboye AA. Interventions for varicose veins and leg oedema in pregnancy. Cochrane Database of Systematic Reviews 2015, Issue 10. Art. No.: CD001066. DOI: 10.1002/14651858.CD001066.pub3.
  • NHS webiste on Common symptoms during pregnancy
  • Taylor J, Hicks CW, Heller JA. The hemodynamic effects of pregnancy on the lower extremity venous system. J Vasc Surg Venous Lymphat Disord. 2018 Mar;6(2):246-255. doi: 10.1016/j.jvsv.2017.08.001. Epub 2017 Sep 21. PMID: 29454441.