Come ogni volta che parlo di latte materno, i contenuti sono scevri da ogni giudizio circa la scelta di allattare o meno: mi focalizzo su informazioni di divulgazione sanitaria.
Una delle differenze sostanziali tra latte in polvere e latte materno riguarda la composizione: il contenuto del latte in polvere è sempre uguale nella ripartizione dei macronutrienti (al limite cambia la diluizione in funzione di quanta acqua si aggiunge), mentre il latte di mamma cambia ad ogni poppata. Ci sono poppate più ricche di grassi, altre di zuccheri.
Le motivazioni sono da ricercarsi in fattori quali età materna, fattori comportamentali e ambientali, ormoni materni, tempo di allattamento… e, ovviamente, stato nutrizionale materno. Molti studi stanno cercando di capire quali vie metaboliche influenzino maggiormente la combinazione di macro e micronutrienti del latte materno.
È interessante notare che la composizione di latte materno non riflette la composizione di macronutrienti della dieta materna (ad esempio una mamma che mangia tanti grassi non avrà un latte più grasso), mentre si ha un riflesso del contenuto di micronutrienti (vitamina e minerali).
Una review sistemica del 2017 aveva già rilevato che l’assunzione materna di acidi grassi polinsaturi e alcuni micronutrienti (come le vitamine liposolubili, la vitamina B1 e C) è associata ad un maggior contenuto degli stessi nutrienti nel latte materno.
Il passo successivo è stato chiedersi se gli integratori potessero influenzare la composizione del latte più della dieta.
Ci ha pensato una review di quest’anno a rispondere.
La ricerca ha analizzato articoli su tre minerali (zinco, ferro, selenio) e 6 vitamine (vitamina A, B, D, C, E e K) oltre a integratori multivitaminici.
I risultati suggeriscono che:
– L’uso di alcuni integratori alimentari da parte della mamma (vitamina A, D, vitamina B1, B2 e vitamina C) potrebbe riflettersi nel latte
– Gli integratori vitaminici hanno avuto un effetto maggiore sulla composizione del latte materno rispetto agli integratori di minerali
– Dosi più elevate di integratori hanno mostrato effetti maggiori sul colostro (il latte dei primi giorni) rispetto al latte maturo
La mamma che allatta dovrebbe ipotizzare una supplementazione durante i 6 mesi di allattamento esclusivo se:
- Sa di avere patologie o sindromi che diminuiscono l’assorbimento di nutrienti
- Ha avuto una prima gravidanza con allattamento di almeno 6-8 mesi entro i 3 anni precedenti quella attuale
- Si rende conto di avere un’alimentazione monotona e povera di verdura e frutta (…spesso inevitabile quando si dorme poco e si hanno pochi aiuti)
- Ha avuto un passato di amenorrea, che può aver diminuito la mineralizzazione delle ossa
Consiglio di continuare la supplementazione anche dopo lo svezzamento se il bambino continua a poppare molto: spesso la mamma è più stanca intorno ai 9-12 mesi del bambino che non nei primi 6, perché il bimbo si muove di più, ha un dispendio calorico aumentato e, se continua a prendere molto latte, gran parte di queste energie sono provenienti dalla mamma.
L’articolo completo qui:
Nutritional supplements and mother’s milk composition: a systematic review of interventional studies
Dott.ssa Arianna Rossoni – Dietista esperta di alimentazione antinfiammatoria e fertilità, responsabile di EquilibrioDonna