Integrazioni e gravidanza Pt.1.

Come dietista, sapete che mi occupo principalmente di alimentazione a supporto della fertilità…

…per me, è sempre motivo gioia ricevere messaggi dalle mie pazienti a seguito di esame delle beta positivo!
Dopo avermi dato la bella notizia, le future-mamme quasi sempre mi chiedono: “Mi segui anche in gravidanza, vero?!”

Certamente l’alimentazione della mamma durante i 9 mesi è importantissima per lo sviluppo fetale del bimbo; si parla di modulazione epigenetica, ossia: la corretta alimentazione materna è in grado di influenzare lo stato metabolico, endocrino e cognitivo del nascituro; tale influenza si esplica attraverso il modo in cui specifici nutrienti sono in grado di modulare il DNA.
Certamente è andare ad individuare in modo specifico i “pro&contro” di tutti i nutrienti dell’alimentazione della mamma, anche perché, come ho già detto in altri casi, l’alimentazione non è un farmaco i cui risultati sono misurabili nell’immediato: immaginate quindi quanto possa essere difficile “isolare” gli effetti di un certo nutriente sullo sviluppo del feto nei 9 mesi di gravidanza.

Una review americana si è posta come obiettivo quello di riassumere i risultati di studi sulla nutrizione in gravidanza raccolti tra il 1981 e il 2016, ecco cosa è emerso:

SUL RUOLO GENERALE DELL’ALIMENTAZIONE
La possibilità del feto di sviluppare patologie da adulto è determinata (almeno in parte) dalle condizioni nutrizionali materne al concepimento, durante la gravidanza e persino nell’infanzia. Un esempio: in caso di assenza di nutrienti adeguati, la crescita del feto rallenta. Una volta nato il bimbo avrà una risposta insulinica più alta e una crescita minore di massa muscolare (inclusa quella del muscolo cardiaco), nefroni e ossa. Se, altresì, la dieta migliorasse durante l’infanzia, il bimbo tenderebbe a prendere peso più velocemente del “normale” e sarebbe a rischio maggiore di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. Nell’età adulta, infine, il numero più basso di nefroni e di cellule cardiache potrebbero portare all’insorgere di ipertensione e problemi al cuore.

PESO IN GRAVIDANZA
– Le raccomandazioni diffuse sul peso gestazionale si basano sul BMI pre-gravidanza delle madri e non fanno riferimento alle donne che soffrono di diabete, alle quali invece è consigliato di rimanere nella parte più bassa del range di peso. E’ bene non creare terrorismo circa l’aumento di peso in gravidanza, essendo una situazione che risente di molti fattori e non solo l’introito calorico materno.
– Incremento calorico dovrebbe essere di 90-125 kcal nel primo trimestre, 286-350 kcal nel secondo e 466-500 nel terzo. Non si parla più di “mangiare per due” ma viene sottolineata l’importanza di passare da calorie povere di nutrienti a calorie ricche di nutrienti.

CARBOIDRATI
Fondamentali per il corpo e soprattutto per il cervello, sono la principale fonte di energia. Le donne in gravidanza hanno bisogno di carboidrati per crescere bimbi sani, in quanto il glucosio (che deriva dai carboidrati) è la “benzina” principale per la crescita intrauterina del piccolo.
In gravidanza si raccomanda di non scendere sotto i 175 g di carboidrati al giorno, e di non seguire diete chetogeniche.

PROTEINE
Importantissime durante le fasi di crescita, sviluppo e riparazione. Forniscono componenti strutturali per le cellule umane e per la sintesi degli enzimi, che favoriscono la corretta funzione delle cellule.

GRASSI
– Non solo sono fondamentali all’interno di una dieta sana e una fonte di energia per il corpo, sono anche il veicolo delle vitamine liposolubili (A,D,E e K) e forniscono acidi grassi che non possono essere sintetizzati dal corpo.
– A fare la differenza è la qualità dei grassi: sì a omega-3 e acidi grassi insaturi, mentre i grassi saturi e trans andrebbero limitati o evitati.
– L’acido docosaesaenoico (DHA) e omega-3 sono necessari allo sviluppo del cervello e della retina durante il terzo trimestre e nel primo anno di vita del bambino.
– Nelle donne che non consumano pesce, l’intregrazione di grassi polinsaturi e di omega-3 è associata ad un rischio minore di parto pretermine e di basso peso alla nascita, mentre il consumo di pesce promuove il un buon peso alla nascita e la durata gestazionale.
– Il DHA è importante per lo sviluppo visivo e cognitivo ma è controproducente se viene da pesce ricco di mercurio (tendenzialmente si concentra nei pesci di grande taglia). Emblematico il caso delle Isole Faroe (Danimarca), in cui i bambini mostravano alti livelli di mercurio nel cordone ombelicale come conseguenza del consumo grasso di balena da parte delle mamme.

FERRO
Non c’è dubbio che adeguate scorte di ferro siano importanti per la sicurezza della gravidanza e della madre. Anche se non sono emersi dati riguardo alla crescita del feto con dei livelli di emoglobila superiori a 6 g/dL, può essere causa di emorragia.
Un calo nell’emoglobina in gravidanza è fisiologico a causa del maggior volume di sangue in circolo, che deve passare attraverso la placenta e portare ossigeno, per questo sembra avere una viscosità minore.
Gli studi non hanno mostrato beneficio nell’integrazione di ferro in donne che non ne erano deficitarie; nel caso di anemia è importante un trattamento in quando si è più esposte a placenta previa, problemi della coagulazione, distacco placentare etc.

FOLATI
Folati e acido folico sono necessari per lo sviluppo del cavo neurale che avviene entro 28 gg dal concepimento.
La raccomandazione per le donne in età fertile è quella di assumere 0.4 mg di folati come integrazione, partendo dall’epoca preconcezionale.

Tra qualche giorno pubblicherò la seconda parte che coprirà vitamine, stili alimentari, indice e carico glicemico…

Intanto lascio il link allo studio di riferimento:
Current Concepts of Maternal Nutrition