La sessualità di coppia durante il percorso di PMA

Sara Rosato, sessuologa, ci spiega quali ripercussioni può avere la PMA sul rapporto e l’intimità di coppia.

La genitorialità rappresenta uno dei progetti di coppia più intensi e ricchi di significato, sia dal punto di vista personale che relazionale.
Il desiderio di costruire una famiglia porta con sé una serie di aspettative e fantasie legate al ruolo di genitore, viene a crearsi uno spazio interno che si prepara ad accogliere il bambino e così anche i momenti di intimità acquisiscono un significato diverso.
L’essere umano crede di poter esercitare un controllo sul tempo da dedicare alla creazione della famiglia e questa decisione dipende principalmente dall’equilibrio della coppia, dalla soddisfazione di vita personale e dalla stabilità economica.
Allo stesso tempo il progetto può far scaturire paure e dubbi che riguardano la genitorialità, i cambiamenti del futuro, ma anche timori legati alla personale capacità procreativa; tutte attività per cui non sono previste delle “prove generali”.

Quando i rapporti sessuali non sortiscono l’effetto desiderato e la funzione procreativa della sessualità viene messa in discussione, questi timori rubano uno spazio sempre maggiore nella vita quotidiana della coppia, con probabili conseguenze che, a lungo andare, influiscono sulla vita personale e relazionale. La difficoltà di mettere al mondo un figlio rappresenta un vero e proprio trauma che scatena una molteplicità di emozioni come rabbia, vergogna, senso di colpa, tristezza e frustrazione.

Dal punto di vista medico si parla di Infertilità nel momento in cui la donna non riesce a portare a termine una gravidanza dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali frequenti non protetti. Si suddivide in Infertilità primaria, se la donna non ha mai avuto una gravidanza, in caso contrario si parla di Infertilità secondaria. Secondo l’OMS il fenomeno colpisce il 15-20% di coppie nei Paesi avanzati. Con il termine Sterilità invece si fa riferimento ad una condizione fisica permanente, sia maschile che femminile, che rende impossibile il concepimento.
Le cause legate all’infertilità sono di natura biologica (disfunzioni ormonali, problemi immunologici, malformazioni legate al sistema riproduttivo ecc.) riscontrabili attraverso specifici esami medici, ma il 10-15% dei casi di infertilità non è riconducibile a problematiche di origine organica e in questo caso parliamo di Infertilità inspiegata (o sine causa).
Questa condizione ha spinto la ricerca a concentrarsi maggiormente sulle possibili cause di natura psicologica nel determinare l’infertilità.

Quando la coppia si sottopone ai primi esami medici, dal punto di vista emotivo il momento della diagnosi di infertilità o sterilità è caratterizzato da sorpresa e sgomento, ci si sente sfortunati e con un corpo difettoso.
Successivamente, nel momento di realizzazione di ciò che sta accadendo, intervengono il rifiuto, la rabbia e i sensi di colpa verso sé stessi, verso il partner portatore del problema (quando esiste una disfunzione biologica conclamata) e verso conoscenti ed amici con figli, una grande sofferenza e solo alla fine di questo processo si ha l’accettazione.
Quando poi si decide di intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA), viene riattivata una speranza che però si alterna facilmente con la paura del fallimento.

Non bisogna dimenticare che il desiderio irrealizzato di creare una famiglia lascia negli individui un senso di incompiutezza e vuoto che influisce su tutti gli aspetti della vita: affettiva, relazionale, sociale e lavorativa.

Quali cambiamenti subisce la sessualità di coppia?

La sessualità è una dimensione che risente molto delle difficoltà legate alla fertilità.
Molte coppie presentano una diminuzione della frequenza sessuale e, per una percentuale di persone che va dal 10 al 60 % (Moller, 1999), l’infertilità può avere ripercussioni sull’attività sessuale attraverso l’insorgenza di disfunzioni come desiderio ipoattivo, difficoltà a raggiungere l’orgasmo, disfunzione erettile ed eiaculazione precoce. Questo accade non solo per il circolo negativo di pensieri ed emozioni che caratterizzano questo periodo, ma anche per motivi legati ad un mancato riconoscimento dei significati personali che vengono associati al concetto di mascolinità e femminilità.

La difficoltà a procreare è un fenomeno che mette fortemente in discussione l’identità psicosessuale sia maschile che femminile, con un effetto più marcato nella donna; questo avviene per la maggiore identificazione della donna stessa nel ruolo di madre all’interno della società, per l’importanza che questa attribuisce alla gravidanza e per la tendenza a ricercare costantemente cause dell’infertilità nel proprio passato, soprattutto nei casi in cui si è vissuto un aborto. L’uomo, invece, tende a mascherare l’ansia utilizzando altre attività della vita quotidiana come fuga (es. il lavoro e lo sport).
In questi casi si verifica spesso una difficoltà comunicativa all’interno della relazione, in parte perché ci si sente soli, non compresi, oppure si evita di affrontare l’argomento per timore di suscitare ulteriore sofferenza. Inevitabilmente questa condizione incide negativamente anche sull’intimità di coppia.
Inoltre, il controllo spasmodico del periodo fertile porta la coppia ad avere rapporti programmati, la sfera sessuale perde la sua funzione ludica e relazionale trasformandosi in un atto meccanico finalizzato alla procreazione. Tutto ciò svuota la sessualità del suo significato più profondo: un comportamento che nasce e viene messo in atto per provare Piacere.

Durante il percorso di PMA la coppia può vivere una sensazione di intrusione da parte dello staff medico, condizione che va a minare la privacy e l’intimità, così come tutti gli esami medici e controlli cui si è costantemente sottoposti.
A tal proposito, alcune ricerche hanno dimostrato che procedure come il test post-coitale influiscono negativamente sul benessere sessuale (Bolvin et al. 1992).
In questo periodo è molto frequente un vissuto negativo legato all’immagine corporea, caratterizzato da un senso di alienazione per un corpo che viene costantemente sottoposto a visite e terapie e che quindi non si riconosce.
Fino a qualche anno fa la ricerca si concentrava esclusivamente sulle emozioni della donna che subisce direttamente la terapia, mentre ultimamente l’attenzione viene rivolta anche alle emozioni dell’uomo, che spesso vive un forte senso di intrusione e vergogna per gli esami e le terapie cui deve sottoporsi, sensi di colpa nei confronti della partner e che, soprattutto quando portatore del sintomo, sente compromessa la propria virilità.

Molte coppie riescono a condividere le proprie emozioni e la sofferenza legate al problema di infertilità, riescono a trovare un supporto reciproco, fino a creare un nuovo equilibrio che consente loro di affrontare in modo sereno e costruttivo il percorso di PMA o di scegliere soluzioni alternative, come l’adozione o una vita senza figli. In altri casi, invece, la coppia finalizza la propria esistenza nella ricerca disperata di un figlio, investendo totalmente le energie personali nella riproduzione, a volte fino ad arrivare allo sgretolamento della relazione. Tutto questo dipende dal tipo di legame, dall’equilibrio precedentemente esistente nella coppia e dalle risorse personali.
Per tutte le motivazioni descritte finora è fondamentale monitorare costantemente lo stato della relazione, il modo in cui si sta reagendo alla trafila di visite mediche, senza sottovalutare i momenti di crisi e sconforto che possono verificarsi in itinere.

Una coppia che riesce a comunicare, che affronta il percorso donandosi sostegno reciproco, avrà sicuramente più probabilità di vivere questa esperienza con meno sofferenza.

L’importanza di un supporto psicologico e sessuologico durante i percorsi di PMA

Come abbiamo visto, la diagnosi di infertilità e il percorso di procreazione medicalmente assistita possono mettere a dura prova la salute psicofisica personale e l’equilibrio di coppia.
Per questo motivo è importante affiancare alla consultazione medica quella psicologica e sessuologica nei programmi di diagnosi e trattamento.
Inoltre non bisogna sottovalutare l’importanza dell’anamnesi sessuologica *prima* di iniziare l’iter terapeutico, poiché vi sono casi in cui la causa principale della difficoltà a concepire risiede proprio in alcune disfunzioni sessuali, come il desiderio sessuale ipoattivo, il vaginismo, la fobia sessuale, la disfunzione erettile.
Allo stesso tempo diventa fondamentale lavorare dal punto di vista psicologico sulla ristrutturazione e la rielaborazione della percezione di e della coppia nelle varie fasi del percorso terapeutico. Dal punto di vista sessuologico è importante sostenere la coppia nel riscoprire la sessualità come scambio di affetto ma anche di piacere, concetto che spesso viene messo da parte in questo periodo.

Quando si vive una condizione in cui si vede crollare un progetto come quello della genitorialità, spesso si mette in discussione ogni aspetto della vita personale, incluso la relazione. In uno stato di forte sofferenza non è scontato riconoscere le risorse personali e quelle strategie che consentono di affrontare in modo costruttivo il periodo che si sta vivendo.

Il supporto di un professionista può aiutare la coppia a riconoscere e far riemergere le risorse che le permetteranno di ritrovare quell’equilibrio ed armonia necessari per progettare e realizzare gli obiettivi di una vita condivisa.

Fonti
– Pasini, W. (1978). Cause psicologiche della sterilità e loro terapia. Sessuologia, 1, 76-83.
– Visigalli, R. (2011). Sterilità e infertilità di coppia. Counseling e terapia psicologica. Franco Angeli ed.
– Graziottin, A., Scopesi, A., Stagno, P., et al. Vissuti psicosessuali nell’infertilità di coppia. Sessuologia ’93L’identità sessuale e le sue vicissitudiniLa sessuologia quale integrazione tra biologico e psicologico. Baldaro Verde, J., Genazzani, A.R., Marrama, P. (eds.). CIC Edizioni Internazionali Roma 1993, 246.
– Slade, P., Emery, J., Lieberman, B. (1997). A perspective, longitudinal study of emotions and relationships in in-vitro fertilization treatment. Human Reproduction, 12, 183-190.