Quali connessioni tra il comportamento alimentare e il comportamento sessuale? Ne parliamo con la Dott.ssa Sara Rosato, sessuologa.
Immaginate di trovarvi davanti al vostro piatto preferito o a uno mai assaggiato prima ma che trovate particolarmente gustoso, immaginate di assaporarlo con lentezza godendovi quel momento. Quali sono le affermazioni che l’esperienza vi porterebbe a esprimere?
Probabilmente usereste espressioni che in qualche modo hanno a che fare anche con il mondo della sessualità, come: “questo piatto è un orgasmo”, oppure “che goduria”.
Lo stesso discorso vale quando esprimiamo emozioni, desideri e sentimenti legati alla relazione, in cui spesso utilizziamo affermazioni legate al comportamento alimentare: “ti mangerei di baci”, “ho fame di te”, eccetera.
Il legame tra cibo e piacere
Io stessa, nella mia professione, tendo a utilizzare frequentemente il cibo come metafora per parlare di sessualità, perché in fondo queste due dimensioni hanno molti elementi che le accomunano.
Il bisogno di nutrimento è senza dubbio un bisogno primario, anche se, a differenza degli animali e del mondo vegetale, l’essere umano crea un rapporto con il cibo che va oltre il naturale processo fame/sazietà. Ci nutriamo in primis per colmare un bisogno fisiologico ma, allo stesso tempo – ovviamente quando ne abbiamo la possibilità – scegliamo cosa mangiare in base a quelli che sono i nostri gusti, voglie del momento, livello di fame e così via. Inoltre ognuno di noi può avere un interesse particolare per il cibo o meno, o utilizzarlo anche per scopi che vanno oltre il nutrimento, un po’ come funziona per la dimensione sessuale.
Anche per quanto riguarda il concetto di gusto, che si tratti di gusti sessuali o legati al palato, entrambi possono essere appresi, ma anche essere condizionati da pregiudizi, cultura, esperienze passate e, per entrambe le dimensioni, possono variare nel corso della vita.
Infine, così come il cibo, anche la sessualità si muove su un continuum che va dal consenso alla proibizione, dalla pulsione al controllo.
Non a caso la metafora della mela proibita mangiata di nascosto da Adamo ed Eva, che nella religione cristiana sta a simboleggiare il “peccato originale”.
Aspetti neurobiologici del legame tra cibo e sessualità
E’ interessante notare che a livello cerebrale i circuiti neuroendocrini che regolano il comportamento sessuale e quello alimentare sono gli stessi, alcuni ormoni giocano un ruolo importante sia nella risposta sessuale che nella regolazione del senso di appetito e sazietà.
Tornando all’esempio iniziale, quando assaggiamo un piatto che amiamo, non solo soddisfiamo un bisogno di nutrimento, ma ci godiamo il momento proprio come se stessimo nutrendo una parte più profonda di noi; in qualche modo ci regaliamo una coccola. In questo modo il nostro corpo rilascia quelle sostanze che sono legate al benessere, proprio come accade quando abbiamo un incontro sessuale.
Allo stesso tempo, sia i comportamenti sessuali che quelli alimentari possono fungere da strategie che utilizziamo per colmare dei vuoti, bisogni affettivi o semplicemente per affrontare momenti di noia. Quante volte ci è capitato di sentire il bisogno di mangiare, non spinti dalla sensazione di fame ma semplicemente perché ci stavamo annoiando? Così come la masturbazione o lo stesso rapporto sessuale può essere consumato non per un reale desiderio, ma per abitudine o per noia.
In questo modo, a lungo andare ci si ritrova con un corpo che non si riconosce o a vivere una sessualità che perde del suo significato più profondo.
I dolci e le carenze di affetto
Restando sempre sul tema di colmare bisogni emotivo affettivi, sarà capitato a molti di vivere una delusione d’amore e rifugiarsi istintivamente nella vaschetta di gelato o nel cioccolato, proprio per andare a ricercare una tregua momentanea dai pensieri negativi e turbamenti (immagini viste e riviste anche nei migliori film d’amore).
Questo accade anche perché alcune sostanze contenute negli alimenti sono le stesse che vengono rilasciate dal nostro corpo quando ci innamoriamo. Un esempio è la feniletilanina, sostanza che troviamo appunto nel cioccolato. In generale, per colmare carenze di affetto si prediligono proprio i dolci perché sembrerebbe che sia l’aumento di livelli di insulina e la conseguente stimolazione di serotonina (neurotrasmettitore che regola lo stato di benessere) produrrebbero quello stato di benessere che sentiamo quando baciamo o abbracciamo qualcuno.
Il piacere di stare assieme a tavola e la funzione ludica della sessualità
Un’altra connessione tra il cibo e la sessualità è l’aspetto della socialità, in particolar modo nella nostra cultura. Una tavola ben imbandita è uno dei contesti in cui ci si ritrova frequentemente con le persone care e, allo stesso tempo, una delle funzioni della sessualità è proprio la dimensione relazionale.
Inoltre il cibo può fungere da strumento interessante per coltivare l’intimità di coppia e la funzione ludica della sessualità, che si tratti di ritrovarsi in cucina per preparare un buon pasto insieme, condividendo ogni momento che la preparazione comporta, o giocare utilizzando direttamente del cibo sul corpo dell’altro.
Non dimentichiamo infine la lunga lista dei cibi afrodisiaci, che vengono utilizzati in modo intenzionale o meno per garantire quel pizzico di pepe in più!
Come abbiamo visto, sono molte le connessioni tra cibo e sessualità e talvolta questi comportamenti si influenzano a vicenda.
Probabilmente dopo aver letto questo articolo vi verranno in mente altre riflessioni o andrete a ricercare nella vostra memoria nuove connessioni a partire da esperienze personali.
Perché non condividere questi pensieri con il vostro o vostra partner proprio durante una cena intima?
Sicuramente vi porterà benefici anche in camera da letto!
Se il tema vi interessa, potete approfondire nella pubblicazione digitale Piacere, sono io! scritto dalla Dott.ssa Sara Rosato: si parla di sessualità, di intimità, di conoscenza del proprio corpo… tutto in modo molto delicato!