Stitichezza nei bambini

Ho deciso di parlarne perché…

beh, ricevo moltissime domande a riguardo da parte di mamme preoccupate e mi sembrava giusto dedicare un post al tema.

Molti genitori si mettono in allarme quando notano una minor frequenza di evacuazione nel proprio bambino ed è normale! La regolarità intestinale è un sintomo di benessere per tutti, qualsiasi fascia d’età!

Dobbiamo però fare dei distinguo importanti e vi invito a riflettere su alcuni punti:

Si tratta di un bambino che “trattiene” o che “non va in bagno”?

E’ un discrimine che dipende molto dal comportamento e dalla fase evolutiva in cui si trova il bambino. Avete tolto da poco il pannolino? Non vuole interrompere il gioco anche se da alcuni atteggiamenti capite che sente lo stimolo di andare in bagno?

O si tratta di feci dure che possono provocare anche fastidio e dolore? Per definizione, la stitichezza è “la ridotta frequenza di evacuazione/defecazione dolorosa/ingombro fecale ANCHE in presenza di evacuazione normale, che persiste per un periodo di almeno due settimane”… quando parliamo di bambini è più frequente che si tratti di un problema funzionale, legato a cattive abitudini alimentari e problemi comportamentali (vedi sopra) – difficilmente è segno di patologia organica

Il bambino DEVE andare in bagno tutti i giorni?

Beh… no. Esiste una tabella della Società Nord Americana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica che fornisce una stima delle evacuazioni settimanali in base all’età del bambino:

  • 0-3 mesi con allattamento al seno: 5-40 evacuazioni la settimana
  • 0-3 mesi con allattamento artificiale: 5-28 evacuazioni la settimana
  • 6-12 mesi: 5-28 evacuazioni la settimana
  • 1-3 anni: 4-21 evacuazioni la settimana
  • > 3 anni: 3-14 evacuazioni la settimana

Capite bene che mano a mano che il bambino cresce e la sua alimentazione passa dal latte (materno o artificiale) ad una dieta quanto più possibile completa, anche il suo intestino subirà delle variazioni. Potrebbe non andare in bagno tutti i giorni e non soffrire comunque di stitichezza.

Chiarito questo, è certo che l’alimentazione possa influire sul transito intestinale, in positivo e in negativo. Osservando il modo di mangiare del vostro bambino e le indicazioni che vi riporto qui di seguito, potreste riconoscere qualche errore comune:

  • Evitare l’eccesso di zucchero e di sale
  • Evitare e cioccolato in grande quantità
  • Consumare regolarmente verdura cotta, anche in forma di minestroni e vellutate (lo so loso, con qualche bambino questo può essere un problema… ma rimanete sintonizzati, sta per arrivare una sorpresa!)
  • Inserire un paio di porzioni di frutta al giorno (fichi, albicocche, pere, prugne, kiwi) + una porzione di frutta cotta (ad es. mela)
  • Usare regolarmente olio extra vergine, evitando altri grassi alimentari: i grassi sono indispensabili ad ammorbidire le feci.In questo senso, trova un suo spazio anche il fritto! Se opportunamente inserito può rappresentare uno stimolo epatico blando ma efficace per la stitichezza ostinata. Ad esempio consiglio melanzane o carciofi fritti in una panatura leggera (farina di riso + acqua frizzante), usando olio evo e un tegame adeguato (wok o friggitrice a temperatura controllata).
  • Evitare l’eccesso di fibra se si traduce in un effetto meteorizzante

Se a questi punti aggiungiamo qualche attenzione dal punto di vista comportamentale, potremmo risolvere il “problema” (di nuovo, ammesso che lo sia!) senza stressare il bambino, o noi stessi.

  • Evitate l’uso di lassativi se non strettamente necessario: fatevi sempre consigliare dal pediatra ma considerateli un po’ l’ultima spiaggia per evitare l’assuefazione (l’intestino dopo un po’ si “dimentica” come si fa), provate prima con alimentazione+abitudini.
  • Impostate un toilette training casalingo: 10 minuti seduti sul wc, dopo i pasti, senza pressioni. E’ un momento che favorisce il riflesso gastrico-colico post prandiale, sfruttatelo a vostro favore.
  • Tanto per gli adulti, quanto per i bambini, è importante fare regolare attività sportiva
  • Cercate di creare una routine anche fuori casa (ad es. in vacanza), dedicate un momento particolare della giornata, sempre senza pressioni (può essere dopo i pasti, come suggerivo prima, o dopo essere tornati dalla spiaggia/passeggiata/neve)
  • Evitate di procrastinare lo stimolo. Ogni mamma si sarà trovata almeno una volta a disinfettare il wc di un bar con le salviette igienizzanti perché il proprio bimbo sente lo stimolo “proprio adesso”… ed è la cosa migliore che possiate fare! Inutile aspettare, è importante seguire il ritmo naturale del corpo.

Spero di aver in parte di aver ridimensionato il concetto di stitichezza e di avervi dato qualche consiglio utile per favorire il transito intestinale.