Oggi parliamo dei bimbi con un buon appetito, che, secondo le loro mamme mangiano “tanto.”
Tra le maggiori preoccupazioni dei genitori, soprattutto quando i bambini hanno 2-3 anni, c’è quella dell’alimentazione selettiva: bimbi che “non mangiano nulla”, che rifiutano le verdure, che hanno una ristrettissima gamma di alimenti accettati. L’alimentazione selettiva non comporta carenze nutrizionali, ma spesso i genitori notano che il bambino fa fatica ad aumentare di peso.
Ma i bambini non sono tutti uguali!
C’è una fase in cui assistiamo a uno scatto di crescita molto evidente: parliamo di un’epoca successiva a quella che caratterizza la selettività, ma che ancora non è quella prepubere.
Parliamo di bambini di 7-9 anni: la statura aumenta, e anche l’appetito! Di fronte a un bambino che mangia “tanto”, e che magari fino a poco tempo prima era stato un piluccatore, i genitori possono andare in crisi: non sanno come regolarsi sulle quantità, sul concedere o meno il bis, su come organizzare gli spuntini, su cosa offrire quando, al termine di un pasto, il bambino ha ancora fame.
Facciamo un po’ di chiarezza!
Bambini, sport e fabbisogni
Quando pensiamo al fabbisogno calorico di un bambino dobbiamo tenere conto che incide moltissimo la sua attività fisica.
Per attività fisica si intende la somma di:
- Attività fisica spontanea (nel gioco, nel ricorrersi, al parcogiochi, in giardino… e più in generale nella loro iperattività infantile);
- Attività fisica strutturata (a livello quindi di sport pomeridiani).
È importante specificarlo perché tanti genitori i cui bambini svolgono 2-3 sport a settimana passano poi il resto del tempo seduti (a scuola, a casa, davanti alla tv…): complessivamente, non si può dire che il loro livello di attività fisica sia elevato!
Inoltre, bisogna considerare che sotto i 10 anni lo sport strutturato (ossia: gli allenamenti di calcio, basket, nuoto…) è caratterizzato da un’alta percentuale di… inattività! Sì: avete letto bene, proprio inattività! Durante gli allenamenti i bambini dedicano molto tempo alla propedeutica del movimento, ad ascoltare le spiegazioni, a osservare i compagni che svolgono gli esercizi… Di fatto, su 60 minuti allenamento è probabile che quelli concretamente attivi siano solo 20-30.
Non bisogna, pertanto, sovrastimare il dispendio calorico dello sport infantile!
Nei bambini fino ai 6-7 anni quello che fa davvero la differenza è l’attività fisica spontanea: il gioco all’aria aperta, in cui possono correre liberamente e sfogare l’iperattività.
Il discorso cambia un po’ quando si parla di bambini di 8-10 anni, che hanno già acquisito una buona motricità, hanno iniziato a formare i muscolo, e possono sostenere allenamenti più dispendiosi: il fabbisogno cresce, e l’appetito lo segue di conseguenza!
Che cosa fare quindi se il vostro bambino mangia “tanto”?
Prima di tutto la fame nei bambini va sempre assecondata, ma assecondata con alimenti nutrienti e porzioni abbondanti a tutti i pasti.
Tendenzialmente l’errore che si commette è concedergli più gli zuccheri e dolci “perché tanto si è mosso”.
È vero che un bambino molto sportivo rispetto a un bambino sedentario può mangiare qualche zucchero in più senza che questo vada a interferire con la sua salute, però quello che conta sono i nutrienti ai pasti!
Cose da tenere a mente:
- Carboidrati al primo posto! Quindi più primi piatti, più patate, più pane; ma anche: più purè, polenta, tarallini e crackers (fatti con ottimi ingredienti);
- Proteine: per l’adulto lo sport richiede quasi sempre un incremento del fabbisogno proteico; per i bambini il discorso è un po’ diverso: le proteine non devono mancare, ma non bisogna ingigantire le porzioni dei secondi piatti;
- I fine pasto: abituiamo il bambino ad avere a disposizione frutta e frutta secca a fine pasto, senza proporre il dolcetto;
- Gli orari: è importante gestire bene gli orari dei pasti! Spesso i bambini fanno mensa/pranzo tardi e a ridosso dello sport, in queste situazioni può essere utile avere una consulenza per capire come ottimizzare il pasto e il dispendio energetico.
Quando il “troppo” è effettivamente troppo?
- Quando il bambino fa un balzo importante nella sua curva dei percentili di crescita;
- Se i genitori si accorgono che mangia voracemente, velocemente, senza dar segno di ascoltare i segnali di sazietà del corpo;
- Quando i genitori percepiscono che ci sia una fame emotiva che il bambino mal gestisce;
- Quando l’alimentazione è ricca di prodotti industriali/palatabili/dolci.
Non è “troppo” se il bambino mangia porzioni più abbondanti ai pasti, ma comunque rimanendo entro un’alimentazione varia e bilanciata, e senza abusare di zuccheri e junk food.
L’argomento è complicato e per inserire tutti i “se” e i “ma” del caso dovrei scrivere un articolo lunghissimo, quindi per ora ci fermiamo qui ma torneremo a parlarne presto!